La parte più rilevante dei nostri interventi è sempre stata l'accoglienza di bambini bielorussi, provenienti da piccoli villaggi rurali della regione di Gomel, una delle zone più colpite dalla nube radioattiva sprigionatasi a seguito dell'esplosione del reattore della centrale nucleare di Chernobyl del 1986. Pur non avendo più risalto nelle pagine dei giornali, pur non essendo più considerata un'emergenza, Chernobyl continua e continuerà a produrre danni. Ospitare i bambini significa dare loro una vacanza rigenerativa e salutare. Trascorrere un periodo lontano dalla zona contaminata migliora le loro difese immunitarie abbassando la concentrazione di radionuclidi nell'organismo. Si è potuto constatare che tale esperienza è sufficiente per abbattere in modo rilevante le altissime percentuali di radioattività presenti sul corpo umano. Infatti, particolarmente grave resta il problema dell'alimentazione "radioattiva" che continua a minare il sistema immunitario della popolazione e in modo particolare dei bambini, portando l'organismo ad avere meno difese immunitarie e aumentando così patologie di diverso tipo, leucemie e tumori alla tiroide. Inoltre tale esperienza si è dimostrata capace di creare legami di solidarietà, di rispetto, di confronto, di crescita umana e sociale, di creazione di valori di portata altissima sia sul piano umano che sociale. Le difficoltà dovute alla lingua parlata e scritta così diversa dalla nostra, con grandi difficoltà di comprensione e scambio d'informazioni all'inizio del rapporto, per quanto ovvie e vere, sono normalmente superate nella pratica della convivenza e presto dimenticate, sia per la spontaneità dei bimbi, sia per la pazienza e la disponibilità da parte di chi si sente motivato verso questa forma di aiuto, dando luogo a legami forti e consolidati e a esperienze di confronto e di crescita indimenticabili sul piano umano e sociale. Accogliere significa mantenere alta l'attenzione verso i bambini di queste zone, ma anche verso una popolazione stremata dalla situazione economica, sociale e ambientale, una popolazione che vive in uno stato di emergenza latente dal 1986, giorno dello scoppio della centrale. Si tratta di un processo capace di scatenare energie solidali di valore profondo. Un'esperienza capace di aggregare persone molto diverse, sia come età sia come interessi o tipologia professionale. Come associazione abbiamo promosso iniziative su temi ambientali, dell'energia e della solidarietà per un sistema di sviluppo sostenibile.
Risanamento fisico dei bambini legato alla contaminazione da radiazioni
Visite mediche e cure odontoiatriche
Educazione alla salute, sia dal punto di vista alimentare che da quello dell'igiene personale
Migliorare la situazione sociale in cui questi bambini vivono (disgregazione famigliare o famiglie deboli, alcolismo, povertà)
Altro nostro obiettivo è stato quello di aiutare la piccola scuola del villaggio di Slabozhanka. La scuola ha un'importante funzione sociale nella piccola realtà del villaggio, è l'unico luogo d'aggregazione ed è aperta dalle 8 di mattina al tardo pomeriggio, coprendo l'orario di lavoro dei genitori. I bambini a scuola hanno la possibilità, oltre all'apprendimento, di avere tre pasti al giorno, cosa che in alcune famiglie non è garantita al cento percento. La scuola si compone di due edifici, distanti tra loro alcune centinaia di metri. In una parte è stata dislocata la mensa, la scuola materna e la classe prima, mentre nel secondo sono le classi dalla seconda alla settima. Da alcuni anni ci siamo impegnati a collaborare con la direttrice della scuola, sostenendo le richieste di acquisto di materiali (tappeti per la scuola materna, linoleum per pavimentare una classe, colore x imbiancare la scuola), attrezzature sportive (canestri da basket, rete pallavolo, palloni, ecc.) e giochi per i bambini della materna. Nel 2011 siamo riusciti a costruire i bagni nuovi alla scuola che era priva di servizi igienici e i bambini avevano a disposizione una "buca" nel cortile riparata da alcune assi di legno. Nel 2013 abbiamo aiutato la scuola del villaggio di Slabozhanka nel rifacimento delle finestre alla sezione della scuola materna. Ad oggi sembra che la scuola deba chiudere per mancanza di alunni, in accordo con la Direttrice abbiamo sospeso gli aiuti. Dal 2007 inoltre abbiamo collaborato con i medici del reparto di chirurgia pediatrica dell'Ospedale Maggiore di Gomel tramite la fornitura di materiale sanitario ed in particolare strumentazione per operare il laparoscopia.
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